Avanzata messicana
Dopo il successo nel campionato britannico di Formula 3 del 2007, Perez è passato presto alla serie GP2. La prima stagione è stata difficile, ma dopo il passaggio dalla Arden alla Barwa Addax (dove era compagno di squadra di Giedo van der Garde), il messicano ha mostrato la sua vera classe. Checo ha mancato il titolo 2010, ma il suo secondo posto è stato sufficiente a metterlo nel mirino della Sauber.
Il debutto in Formula 1
L’addio di Nick Heidfeld ha lasciato un posto vacante alla Sauber nel 2011, che Sergio Perez ha finito per sfruttare. Prima del suo passaggio in Formula 1, Perez ha ricevuto anche una buona notizia dalla Ferrari: la scuderia di Maranello ha accettato il pilota di origine messicana nella Ferrari Driver Academy.
Durante la sua prima stagione, Perez ha ottenuto raramente dei punti, ma è riuscito comunque a guadagnarsi la fiducia della Sauber. Una scelta azzeccata, come si dimostrerà nel 2012, quando in Malesia Perez potrà lottare con la Ferrari di Fernando Alonso. Con la Sauber, Checo è andato vicinissimo alla sua prima vittoria, ma alla fine si è dovuto accontentare della seconda posizione. In seguito è salito sul podio altre due volte in quella stagione di Formula 1.
Addio Ferrari, benvenuta McLaren
Le ottime prestazioni di Perez nel 2012 lo hanno posto di fronte a un dilemma: restare in Sauber per un altro anno come membro della Ferrari Driver Academy, sperando che si liberi un posto in Ferrari, oppure tagliare i ponti con la scuderia italiana e passare alla McLaren? Nel 2013 Perez ha scelto la seconda opzione, che gli costerà cara.
In qualità di sostituto di Lewis Hamilton, Perez aveva grandi aspettative da rispettare. Nel tentativo di compensare la mancanza di velocità della McLaren, Perez ha guidato in modo molto aggressivo, ma si è classificato solo 11° in campionato ed è stato pesantemente criticato.
Addio McLaren, benvenuta Force India
La scelta di barattare un futuro alla Ferrari con uno alla McLaren, dopo un solo anno sembrava già essere stata sbagliata. Sergio Perez ha avuto una nuova chance dal 2014 in Force India (dopo l'addio di Paul di Resta) e il messicano sembrava finalmente aver trovato la sua strada.
Nella sua prima stagione con la squadra, è ancora sesto, un anno dopo quinto e nel 2016 raggiunge addirittura il quarto posto. Al suo fianco ha Nico Hülkenberg, ma quando nel 2017 quest'ultimo passa alla Renault, Perez dovrà condividere i box con Esteban Ocon. Questa partnership è meno affiatata, ma porta ad un altro quarto posto nel campionato costruttori.
Perez salva la Force India dalla distruzione
Sergio Perez è salito sul podio cinque volte con la Force India in quel periodo, prima che i problemi finanziari del proprietario della squadra Vijay Mallya minacciassero il futuro del messicano. È Perez stesso a salvare la squadra in difficoltà e a metterla in amministrazione controllata per evitare la bancarotta. In seguito il team è stato rilevato da Lawrence Stroll (padre di Lance Stroll), consentendo di portare a termine la stagione con il nome di Racing Point.
Nel 2019 Perez è stato affiancato dal figlio del boss: Lance Stroll. Il giovane canadese non si è dimostrato all'altezza del messicano durante la stagione, che di conseguenza non è riuscito a ottenere il massimo nemmeno da se stesso. Questo è andato a discapito della crescita della Racing Point che, nonostante investimenti importanti, non è riuscita ad arrivare a un livello superiore.
Nel 2020 la squadra ci è riuscita. La Racing Point ha copiato in gran parte la vettura della Mercedes, diventando nota come la "Mercedes rosa". Perez ha ottenuto due podi e ha vinto il Gran Premio del Bahrain a Sakhir.
Sergio Perez accanto a Max Verstappen alla Red Bull Racing
Quella vittoria ha aiutato Christian Horner e Helmut Marko a decidere il destino di Alexander Albon. Il britannico-thailandese ha avuto un rendimento insufficiente alla Red Bull Racing e quindi Perez, che deve lasciare il suo posto a Sebastian Vettel, ha finalmente la possibilità di dimostrare il proprio valore in una squadra di alto livello.
Il suo sarebbe stato un compito arduo da svolgere, dato che Max Verstappen ha dimostrato negli ultimi anni che i suoi compagni di squadra devono essere eccezionalmente bravi per tenere il suo passo. Questo sembra essere anche il caso di Perez. Il messicano ha faticato ad abituarsi alla vettura della Red Bull Racing dopo un lungo periodo trascorso con la Force India.
Tuttavia, ha dimostrato in diverse occasioni di essere veloce e di essere bravo nel gioco di squadra, come ha fatto vedere nel Gran Premio di Abu Dhabi. Il suo ottimo lavoro difensivo contro gli attacchi di Lewis Hamilton ha giocato un ruolo cruciale nella conquista del titolo mondiale da parte di Max Verstappen.
Nelle due stagioni successive, però, il pilota olandese ha iniziato a fare da solo, vincendo a ripetizione anche senza l’aiuto del compagno messicano. I Gran Premi vinti dal messicano sono comunque stati 4 in due stagioni, ma il divario con Verstappen è stato troppo, troppo grande. In più, il secondo posto del 2023, un miglioramento rispetto al 2022, ha mascherato il minor numero di punti ottenuto e le prestazioni spesso deludenti, soprattutto nelle qualifiche, con una striscia di assenze consecutive dal Q3 arrivata a 5 gare a metà stagione. Per la prima volta la parabola della carriera di Perez sembra discendente.
Sergio Perez nel 2024
Dopo un’annata come quella del 2023, la nuova stagione sarà cruciale per Perez, che dovrà avvicinarsi a Max Verstappen e dimostrarsi di nuovo competitivo. Se la RB20 dovesse essere di nuovo di gran lunga la macchina migliore dello schieramento, un risultato diverso dal secondo posto in campionato sarebbe mal visto ai piani alti della Red Bull. Horner lo ha detto, la riconferma è tutta nelle mani di Perez. Resta da vedere se il messicano si salverà dalla severa scure dei suoi superiori e dalle fauci dei pretendenti per il suo ambito sedile.