Windsor ha visto un momento difficile per Hamilton: "Non voleva Russell come compagno di squadra".
Lewis Hamilton ha vinto la sua prima gara di F1 dal GP dell'Arabia Saudita del 2021, quando combatteva una feroce battaglia per il titolo con Max Verstappen. Per Peter Windsor, la vittoria del pilota della Mercedes rappresenta una punizione per la sconfitta subita contro il pilota della Red Bull Racing, che ha vinto il suo primo titolo mondiale nel 2021.
"Penso che questa gara sarà ricordata perché sono passati due anni e mezzo da Abu Dhabi 2021. Da tutto quello che è successo quel giorno, quando l'ottavo campionato del mondo è stato strappato a Lewis all'ultimo giro per un errore del direttore di gara, e da tutto quello che è successo nella vita di Lewis da allora: un compagno di squadra che non voleva davvero, George Russell, al posto di Valtteri Bottas, e poi, cosa forse ancora più significativa, una Mercedes molto poco competitiva", inizia così la sua analisi Windsor su YouTube.
E prosegue: "Nonostante tutto, in questi due anni e mezzo Lewis Hamilton non ha mai perso la motivazione, la grinta o l'entusiasmo per la guida e per le corse". Windsor sostiene che molti atleti si sarebbero ritirati da tempo per godersi la fama e la fortuna. "Ma non Lewis. Lui ama le corse. Vive per le corse", afferma l'ex team manager della Williams.
Windsor: "La vittoria di Hamilton è una punizione per Abu Dhabi 2021"
Nelle fasi finali della gara di Formula 1, Windsor ha avuto dei flashback. "Si trattava di Max Verstappen contro Lewis Hamilton. Abu Dhabi 2021, una punizione", ha continuato. Secondo l'analista, gli ultimi giri sono stati particolarmente movimentati a causa del pubblico britannico presente in gran numero: "Probabilmente si trattava anche di una folla che, per la maggior parte, aveva vissuto l'esperienza di Abu Dhabi 21. Credo che questo abbia fatto la differenza. C'era un'enorme ondata emotiva in tutto il circuito e Lewis di sicuro la sentiva e la vedeva".