Hakkinen sulla stagione della Ferrari: "Guai davvero grossi".
La Ferrari è in difficoltà. L'ex campione del mondo Mika Hakkinen si è accorto subito, durante i primi test di questa stagione, che la SF-23 non è una macchina che può puntare a grandi risultati. Secondo il finlandese, questo mette ulteriore pressione sulle spalle di Charles Leclerc e Carlos Sainz. In un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Hakkinen ha espresso la sua opinione sulla situazione della squadra di Maranello.
Hakkinen sulla Ferrari SF-23
La Ferrari SF-23 non si è dimostrata finora un'auto di successo. Sebbene la scuderia italiana sia riuscita a conquistare tre podi nella prima metà della stagione, non è stata in grado di competere per le vittorie. Mika Hakkinen si era già accorto durante i primi test in Bahrain che c'era qualcosa di fondamentalmente sbagliato nella Ferrari di questa stagione: "Vedendola in azione in certe curve mi sono detto: ‘Oh, hanno sbagliato macchina’. I piloti dopo la prima uscita avevano detto di aver piccoli problemi, ma dal mio punto di vista erano guai davvero grossi, ancor più perché la Red Bull volava".
Hakkinen ritiene che avere un'auto deludente contribuisca automaticamente a commettere errori. Per questo motivo non dà la colpa direttamente ai piloti della Ferrari, Leclerc e Sainz. "Quando la tua auto è difficile da guidare la possibilità di commettere degli errori è più alta, i due ferraristi sono sempre al limite". Il campione del mondo 1998 e 1999 concorda sul fatto che Leclerc e Sainz non sono più dei novellini, ma non avendo mai vinto un titolo mondiale, sa che sono sotto pressione. Hakkinen è convinto, però, che con la macchina giusta otterranno ottimi risultati.
Hakkinen prende come esempio la McLaren
La stagione di Formula 1 ripartirà a Zandvoort dopo alcune settimane di pausa estiva. Hakkinen sa che la ripresa è possibile per la Ferrari e prende come esempio la McLaren: "Ciò che ha fatto la McLaren di recente è un grande esempio. A Woking nessuno ha puntato il dito contro nessuno, hanno lavorato duro. A fare la differenza sono le persone".